- Ricordando i primi anni pionieristici, la nostra parrocchia cominciò ad assumere una sua precisa identità pastorale in modo particolare dopo la MISSIONE BIBLICA DEL 1978, che si rivelò fondativa per la parrocchia. La missione contribuì ad accrescere nei parrocchiani una rinnovata presa di coscienza del proprio battesimo.
- Si cominciarono a pensare e a formare le C.E.B, una forma di partecipazione attiva nata in altre città, cioè le Comunità Ecclesiali di Base. La parrocchia fu divisa geograficamente in cinque parti, proprio come è ancora oggi, in ognuna delle quali le persone che si sentivano coinvolte si ritrovavano, come si faceva fino ai primi mesi dell’anno 2020, una volta alla settimana per lo studio e la meditazione del Vangelo della domenica successiva.
- Inoltre questo gruppo, riunito intorno alla Parola di Dio, cercava e cerca anche nella difficoltà attuale di essere presente nel proprio quartiere in tanti modi. Per cominciare, ogni gruppo ha sempre avuto la responsabilità di preparare i genitori al battesimo del proprio bambino, perché fossero maggiormente coscienti del suo valore e del suo significato. Oggi, a causa del Covid questo impegno è diventato problematico da assolvere, ma si spera di tornare presto e con entusiasmo a svolgere questo compito.
- componenti della CEB vogliono essere presenti nella vita delle famiglie, partecipando con discrezione ai lutti e alle gioie; cercano di essere al corrente dei disagi di povertà o di solitudine presenti nel quartiere, che spesso vengono nascosti per pudore, attivandosi in proprio o interessando la Caritas e la San Vincenzo.
- Potremmo ricordare tanti episodi della vita delle CEB, che raccontano l’impegno dei laici che si sono preparati e delle famiglie ospitanti; ma è soprattutto la gioia di tante persone che si sono sentite accolte, aiutate, o semplicemente felici di ritrovarsi con un gruppo di fratelli, in cui è stato possibile ascoltare ed essere ascoltati, settimana dopo settimana, per tanti anni, che dà il senso grande di questa esperienza di partecipazione.
- Le CEB ormai esistono da più di quarant’anni, e anche adesso, pur in piena pandemia e stretti quindi dalle indispensabili limitazioni, attraverso le moderne piattaforme tecnologiche che suppliscono alla mancanza vera di contatti umani, cercano di essere in qualche modo strumento di pastorale parrocchiale, per ”andare incontro agli altri, per andare verso le periferie dell’esistenza, per primi verso i nostri fratelli e sorelle, soprattutto i più lontani quelli che sono dimenticati, quelli che hanno più bisogno di comprensione e aiuto”, come dice instancabilmente papa Francesco.
- Siamo convinti che l’idea originaria, soprattutto quando questa bufera sanitaria sarà passata, contenga in sé ancora delle importanti potenzialità da scoprire e da realizzare. Sta a noi a svilupparla, affidandoci alla preghiera, alla perseveranza e a un po’ di creatività per rinnovarla.