Di cosa si occupa la Pastorale giovanile
• Offre collaborazione alla Diocesi in merito alla formazione cristiana dei giovani
• Stimola un confronto con il mondo giovanile
• Cerca di conoscere i giovani e le loro domande, farli sentire parte della Chiesa e quindi accoglierli!
• Valorizzare la loro ricchezza sia interiore che esteriore, la loro genialità, i loro doni che il Padre a ciascuno ha donato.
• Cercare di fare proposte FORTI per i nostri giovani
Dall’Ascolto e dall’Accoglienza della persona conseguono le altre funzioni specifiche:
Presa in carico delle storie di sofferenza e definizione di un progetto di “liberazione”.
Orientamento delle persone verso una rilettura delle reali esigenze e accompagnamento di chi sperimenta la mancanza di punti di riferimento e di interlocutori che restituiscano la speranza di un cambiamento, mettendo in contatto la persona con i servizi presenti sul territorio ed attivando tutte le risorse possibili.
Prima risposta per i bisogni più urgenti, sempre attraverso il coinvolgimento delle comunità parrocchiali e del territorio.
La Confraternita della Misericordia di Prato riunisce oggi 26 Confraternite, alle quali aderiscono circa 50 mila iscritti.
Le Confraternite locali oggi sono veri e propri centri di assistenza e di aiuto per la popolazione. L’Arciconfraternita veramente ha aperto le sue ali dotando le periferie di sedi idonee ad accogliere ed offrire aiuto a chi ne ha bisogno. Una presenza capillare sul territorio di Prato e Firenze. Sono diffuse in tutta la provincia e la loro azione è diretta, da sempre, a soccorrere chi si trova nel bisogno e nella sofferenza, con ogni forma di aiuto possibile, sia materiale che morale.
L’immagine della vigna viene usata dalla Bibbia in molti modi e con diversi significati: in particolare, essa serve ad esprimere il mistero del Popolo di Dio. In questa prospettiva più interiore i fedeli laici non sono semplicemente gli operai che lavorano nella vigna, ma sono parte della vigna stessa: «Io sono la vite, voi i tralci» (Gv 15, 5),dice Gesù.
Giovanni Paolo II, Esortazione apostolica post-sinodale Christifideles Laici (cap. I, 8)
Se «l’organizzazione della pastorale catechistica ha come punto di riferimento il vescovo e la Diocesi», nessuna chiesa locale può essere priva di un suo ufficio catechistico171, i cui compiti principali sono i seguenti:
→ compiere un’analisi della situazione locale circa l’educazione della fede, mettendo in luce le reali necessità e le risorse presenti nella diocesi in ordine alla prassi catechistica;
→ elaborare un programma, in stretta connessione con le indicazioni del vescovo, che proponga obiettivi, orientamenti chiari e azioni concrete;
→ promuovere e formare i catechisti, sostenendo in spirito di sussidiarietà le varie iniziative a livello diocesano, vicariale, parrocchiale;
→ elaborare in proprio o almeno segnalare alle parrocchie e ai catechisti gli strumenti necessari per il lavoro catechistico: guide sull’utilizzo dei catechismi, direttòri, programmi per differenti età, materiali e sussidi vari;
→ incentivare le istituzioni propriamente catechistiche della diocesi: catecumenato battesimale, catechesi parrocchiale, catechesi di adulti e giovani, gruppo di responsabili di catechesi;
→ coltivare rapporti di stretta collaborazione con il coordinamento regionale della catechesi e con l’Ufficio Catechistico Nazionale.
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