ESPRIMERE DELLE EMOZIONI, VOGLIA DI RACCONTARE

Intervistatorel’aspirante scrittore in questione è un parrocchiano di Maliseti, Luciano Paoli, di età non più verde, che si è scoperto con la voglia di raccontare.

... qual è stata la molla che ti ha fatto venire questa, diciamo, vocazione?

Luciano Paoli: ... tre, quattro anni fa, i miei figli mi suggerirono di mettere nero su bianco le tante storie della nostra famiglia, specialmente le storie vecchie, quelle raccontate dai nonni, l’Adriana, l’Ida, Angiolino e Leonardo. Ne avevano sentite parecchie, specialmente dalle due nonne, narrate anche in modo buffo e singolare. Si sa che con il tempo le cose si dimenticano.

Mi misi all’opera ma non avevo mai fatto una cosa del genere. Terminai il lavoro divertendomi, non essendomi limitato a riportare in ordine cronologico e direi quasi storico, risalendo la data di nascita del nonno Luigi al 1876, quello che ci ricordavamo, ma chiedendo ancora notizie a parenti, andando a cercare tra carte vecchie, stornelli in rima baciata e lettere d’amore scritte da Venaria Reale con grafia ottocentesca.

Ne scaturì il libro intitolato:

– IL POMO E L’ORTO - Una catena di vita per cinque generazioni –

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/543992/il-pomo-e-lorto-10/

includendo nelle cinque generazioni i miei nonni e quelli della Carla, oltre s’intende, i nostri nipoti.

Ho fatto del mio meglio e, pur non avendo avuto pretese letterarie, e avvalendomi della sapiente consulenza di Carla Belli, quella fatica fu apprezzata dai familiari e anche fuori del cerchio familiare. Si sa come vanno queste cose; si comincia per scherzo... e si continua a scrivere ancora per scherzo. Scoprii però che trasmettere un’emozione agli altri raccontando delle storie, dava a me stesso la medesima emozione, e anche di più.

Quel lavoro servì molto a me e ai miei familiari, ma non credo, essendo autobiografico, che possa riscuotere molta attenzione tra i comuni lettori. 

Così, più di un anno dopo, decisi di scriverne un altro:

- NIRMAATA – Un pratese in India –

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/538115/nirmaata/

Intervistatore: ... che cosa vuol dire Nirmaata, e perché ambientato anche in India?

Luciano Paoli: ... questo libro parla di un tecnico, disegnatore tessile pratese, figura molto nota e importante per coloro che hanno vissuto nel mondo tessile di Prato, purtroppo adesso alle prese con una crisi strutturale, il quale, dopo una vita trascorsa in fabbrica, decide di fare lo stesso lavoro, ma girando il mondo, in particolare in India. Nirmaata in hindi vuol dire “creatore”, ed è così che gli indiani di Varanasi, chiamano il protagonista, autore molto creativo dei loro tessuti.

È un romanzo e, in quanto tale non è autobiografico, tuttavia si avvale di varie esperienze personali dell’autore, affini ma non uguali a quelle del protagonista. Penso che sia godibile per tutti, offrendo sia squarci pittoreschi e colorati della Grande Madre India, sia realistici di quella umanità complessa; ma è ancor più godibile per chi ha vissuto la tipica atmosfera tessile pratese degli anni ruggenti.

L’anno seguente è stata la volta di un romanzo storico:

– PER FILO E PER SEGNO – Vicende ottocentesche di Giovan Battista Mazzoni –

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/551167/per-filo-e-per-segno/

Intervistatore: ... perché hai scelto come protagonista proprio Giovan Battista Mazzoni?

Luciano Paoli: ... da sempre appassionato di storia in generale, ed anche di storia pratese, ho voluto, avvalendomi anche di personaggi, mero frutto di fantasia, ripercorrere la vicenda di un grande pratese, purtroppo non molto conosciuto perfino sulle sponde del Bisenzio, che ha contribuito in modo determinante allo sviluppo dell’industria tessile di Prato. Osservando più volte la sua lapide e quella della moglie Margherita nell’antica chiesina di Sant’Anna in Giolica, che ho modo di frequentare, cominciai ad occuparmene, leggendo la sua vita molto piena. Per questo motivo l’ho scelto come protagonista del romanzo; ho voluto rendere alla comunità pratese un servizio di verità storica.

La storia parte dall’Orto del Lupo dentro la cerchia muraria, luogo dell’infanzia del Mazzoni e del suo amico Ugo, si sviluppa in Francia al tempo dei cento giorni di Napoleone e ritorna nella città laniera, snodandosi tra i tanti fatti domestici e quotidiani e gli avvenimenti storici ben noti del Risorgimento italiano. Il romanzo parla molto di Prato ottocentesca, con i suoi antichi toponimi e le sue radici popolari; penso tuttavia che possa appassionare molti lettori soprattutto per le sue umanissime vicende.

Nel gennaio del 2021 un altro romanzo storico:

- ANDREA DI BANDINO GORI – Fatti e misfatti al tempo del Mercante di Prato –

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/578713/andrea-di-bandino-gori-5/

Intervistatore... il Datini invece non è sconosciuto; ci sono tante pubblicazioni storiche e divulgative, ci sono stati convegni importanti ed esiste addirittura l’Archivio Storico di Stato nel palazzo omonimo. Perché hai ricorso al Mercante di Prato?

Luciano Paoli: ... sì, il riferimento storico di questo romanzo è il mercante Francesco di Marco Datini, uomo famoso e ricco dell’epoca che però non compare questa volta al centro del racconto, bensì sullo sfondo della vicenda di un altro protagonista. Quindi il Datini mi è servito questa volta come pretesto e perno del racconto, però anche lui concorre nel romanzo in prima persona all’intreccio della storia. Una storia che si muove in scenari tra i più rappresentativi del millletrecento, tra Toscana, Provenza e Palestina, descrivendo varie vicende, alcune felici ed altre tragiche, altre perfino buffe vissute da Andrea di Bandino Gori.

Egli, personaggio emblematico di quel secolo, possedendone cultura e mentalità e abbracciandone sinceramente i valori morali e spirituali, è anche ricercatore inquieto e in questo senso moderno; fa delle domande di senso, le stesse di ogni uomo e di ogni tempo. In questo romanzo, dove intenso è il particolare fascino del secolo quattordicesimo, il lettore troverà molti risvolti appassionanti, a volte “noir”, che lo terranno legato all’intreccio, fino alla fine. Per contrasto troverà storie divertenti, quasi boccaccesche, all’epoca molto popolari.

Intervistatore... hai intenzione di scriverne altri e di che genere?

Sì, ne sto scrivendo un altro proprio in questi mesi, ma non ne voglio anticipare per ora il contenuto. Dirò solo che sarà ancora un romanzo storico, e che anche qui l’incipit narrativo, che ha il delicato compito di trattenere il lettore, sarà ambientato in terra pratese. Aggiungo soltanto che non mancheranno sorprese, proprio di nessun genere....   a presto.

 

(Per i parrocchiani interessati, l’autore su richiesta, può fare arrivare i libri praticamente al prezzo che viene praticato per se stesso. Oppure li può richiedere direttamente tramite il link allegato)

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